Premessa:
Per 2000 anni fino al 1950-60 abbiamo costruito edifici con muri portanti che sono automaticamente soggetti a risalita.

Quando il muro è nato il punto di uscita della risalita e della sua evaporazione era raso terra.
Nella superficie l'evaporazione ha generato cristalli dai sali presenti nella risalita che hanno intasato la zona dove si sono formati e hanno così costretto la risalita ad uscire più in alto e, con gli anni, l'altezza di questo punto è per forza sempre aumentato. Anche fino a 12 metri!!

L'elenco di "Tutte le barriere" più avanti descrive i molti modi proposti dall'industria per bloccare la risalita automatica la cui evaporazione dalla superficie avrà comunque generato degrado con la formazione in essa di cristalli dei sali nei primi 10-12 mm accumulati negli anni o secoli.
=> Ma vi è l'uovo di Colombo/la bella Novità: Infatti, un muro può essere risanato e rimanere asciutto per moltissimi anni senza installare una qualsiasi delle barriere "standard" proposte, e risparmiarne il costo!
Come? Semplice! Basterà estrarre e rimuovere con il bio-estrattore di cristalli di sali Cocoon Westox bio tutti i cristalli dei sali che hanno intasato la superficie! Ciò riporterà il punto di uscita della risalita alla "quota zero" raso terra, alla quale era quando il muro è nato e ora, non più bagnato da risalita, il muro umido si asciugherà e, prima che la situazione torni allo stato attuale ci vorranno gli stessi anni (o secoli) trascorsi da quando il muro era nuovo ad oggi. Vedi Sito Cocoon Westox bio Clicca
ELENCO TUTTE LE BARRIERE COMMERCIALI
1-> L'ANELLO AD ELETTROSMOSI è un modo semplice e sicuro di tenere asciutto per sempre un edificio fuori terra isolato oppure un muro contro terra. Consiste soltanto in un cavetto incassato in una traccia di 10 cm x 10 cm corrente per terra attorno all'edificio (dentro o fuori mura, o entrambi).
Tra questi elementi viene imposto un voltaggio elettrico statico di circa 12-20 Volt di Corrente Continua, tipo quella di un automobile, che non genera campi elettromagnetici.
Azione: il campo elettrico applicato sposta sempre molecole d'acqua dal polo positivo (l'anello) del muro al polo negativo (le punte nel terreno), e così il muro si asciuga. Il sistema deve essere sempre collegato alla corrente ma il consumo annuo è molto basso. La ditta lo garantisce per 15 anni.
Ha diversi importantissimi e unici vantaggi:
1- Tiene asciutta anche l'area del pavimento compresa nell'anello.
Crea cioè una intera "isola" asciutta
2- Può essere impiegato per muri di qualunque tipo e spessore:
a sacco, in mattoni, pietrame, in blocchi di cemento o di laterizio,
laddove altre barriere sarebbero rischiose, costosissime, o impossibili
3- è di veloce istallazione, non-invasiva, reversibile,
4- l'impianto è garantito 15 anni ,
5- il suo funzionamento si può verificare subito con un semplice tester da elettricista,
2 - GLI APPARECCHI A EMISSIONE DI IMPULSI ELETTROMAGNETICI.
Ve ne sono di due tipi, diversi solo nella alimentazione della corrente necessaria al loro funzionamento:
Un tipo è una scatoletta che si alimenta da normale corrente elettrica AC, l'altro è un lampadario che si alimenta con una antenna a bobina che trae energia dal campo magnetico terrestre.
Entrambi inducono lo stesso effetto che è l'emissione di sequenze di impulsi elettromagnetici (un impulso è una mezza onda) a bassissima frequenza (30-40 Hz) generati da un semplice circuito elettronico.
=> Queste emissioni non hanno niente a che vedere con il semplice campo elettrico e non elettromagnetico posto in essere dall'elettrosmosi attiva ad anello e puntazze brevettato. Anche se una marca in particolare cerca di farlo fraudolentemente
Tutti gli apparecchi costano pochissimo da produrre e si vendono con grandissimi margini di guadagno che consentono una promozione commerciale molto redditizia. Si può stimare un rapporto di 3-4500,00 rispetto a 350,00 euro di costo di produzione. Ce ne sono oramai moltissimi produttori.
Sono da prevedersi 2 anni per che completino il loro operato, e prima che la Garanzia "Soddisfatti o rimborsati" sia riconosciuta.
Principio d'azione: gli apparecchi ad impulsi non hanno una spiegazione scientifica documentale nota del fenomeno: MA i produttori esibiscono una numerosa casistica di testimonianze di successi (gli insuccessi non vengono pubblicizzati).
Per che possa esser bloccata oppure eliminata una risalita gli impulsi devono agire sulla Tensione Superficiale che genera la risalita.
Questa deve essere distrutta e quindi, in qualche modo gli impulsi lo fanno.
E' però da notare che le cellule del nostro organismo contengono circa il 66% di acqua ed è ignoto l'effetto degli impulsi su questa acqua. Specie quella dei bambini
=> Le leggi sul pericolo della esposizione di umani alle emissioni elettromagnetiche considerano solamente la quantità di emissioni alla quale veniamo esposti e, sotto questo aspetto, le emissioni degli apparecchi sono innocue.
NONDIMENO, in attesa di sperimentazioni specifiche, che non sembrano esserci, forse sarebbe prudente limitare il loro uso a luoghi pubblici non frequentati 24 ore al giorno.
3a- LE BARRIERE INIETTATE LIQUIDE o TAGLIO CHIMICO
Queste si installano in una serie (o due sfalsate) di fori diam 12-20 mm alla base del muro sotto al livello del pavimento del Piano Terra.
La barriera viene creata iniettando semplici resine silano-silossaniche che foderano le pareti ma non riempiono i capillari invertendo l'angolo di contatto da bagnato a non-bagnato.
Funziona quando si riesce a foderare con l'idro-repellente tutti i capillari di una sezione di muro per tutto il suo spessore.
Ciò è semplice per muri in mattoni pieni compatti, ma raramente possibile per muri spessi, poco compatti, in pietrame, o a sacco.
Le resine possono essere a base acquosa o di solventi, nel qual caso hanno una penetrazione più efficace ma sono molto volatili e pericolose (tossiche e infiammabili a 58°C).
L'idro-repellenza non può resistere a pressioni idrauliche (ad es. una falda che si alza).
3b- LE BARRIERE INIETTATE INTASANTI - Queste si eseguono con fori come le 3a sopra,salvo che
versamente dalle 3a, i fori vengono intasati, ad esempio con boiacche di malta cementizia diluita oppure - cosa indispensabile per edifici antichi - con malta di calce idraulica diluita.
Esistono anche anche pratiche cartucce prefabbricate contenenti (sconosciuti) prodotti chimici intasanti, anche espandenti.
Diversamente che per le barriere non-intasanti decritte, questo tipo di barriera è da considerarsi certamente efficace anche per muri non compatti in pietrame ecc.
E' unica la barriera detta a fusione che consiste nella iniezione di cere liquide naturali inerti riscaldate che solidificano a temperatura ambiente formando una barriera impermeabile. La cera viene liquefatta scaldando il muro a 65°C mediante un trasformatore a 48 Volt.
4 - IL VERO TAGLIO FISICO
Consiste nel veramente tagliare il muro con una sega alla base orizzontalmente per tutto il suo spessore e inserire in esso una una lastra di fibra di vetro impermeabile.
La lastra nel taglio viene poi sigillata con della speciale malta anti-ritiro impermeabile capace di resistere al carico statico imposto dalla muratura soprastante.
E' la soluzione di certo più risolutiva ma delicata da eseguire e molto invasiva.
NB. In zone sismiche occorre il benestare di un ingegnere strutturista.
5 - I METODI "AD AERAZIONE PREVENTIVA"
Questi metodi cercano di fare evaporare il più possibile di quanta acqua sta risalendo prima che raggiunga le parti più alte del muro. Vi sono quattro modi di raggiungere questo effetto:
5a - DISPERDERE LA RISALITA CON CARTUCCE AERANTI IN BUCHI NEL MURO
Il metodo, introdotto a inizio sec XX°, consiste nel consumare la risalita facendola evaporare entro una serie di buchi nel muro foderati con triangolini ddi terracotta, o modernamente, tubetti. Naturalmente, viene rimossa una certa percentuale di muro pieno che indebolisce la struttura del muro. Ad es. in un pilastro ciò può essere molto pericoloso.
Disamina: La risalita che evapora nei triangolini o tubetti contiene sempre sali disciolti dal terreno. L'acqua evapora, ma i sali NO! Perciò, l'evaporazione lascia per forza dietro di se i cristalli dei sali, che si accumulano e intasano i triangolini o i tubetti.
All'inizio il sistema funziona e il muro si asciuga, ma ben presto i cristalli dei sali impediscono ogni entrata d'acqua, forzando tutta la risalita nella sezione di muro rimasta tra di loro . . . . con i risultati nella foto.

Paradossalmente, più il metodo funziona e più rapidamente i buchi si intasano!
In conclusione, è da considerarsi un metodo semplicistico e errato che è ancora praticato solo in quanto costa poco e promette molto.
5b* - I COSIDETTI "VESPAI AERANTI" (CAMERE D'ARIA) SOTTO PAVIMENTI
Vedi anche la Pagina Pavimento umido dalla H/Page del Sito
Questa soluzione imposta anche per edifici storici a muri portanti da miopi regolamenti comunali per l'abitabilità, si propone di ri-creare in essi il cosidetto "vespaio aerato", cioè la camera d'aerazione sottopavimento introdotta negli anni 1950-60 per i nuovi edifici costruiti con il sistema trave-pilastro in calcestruzzo.
Nei edifici vecchi è una costosa assurdità sia culturale che architettonica.
La nuova camera d'aria può far evaporare l'acqua in risalita solo dal terreno e trasferirla all'esterno tramite nuove complicate aperture di sfogo nei muri, ma non può smaltire anche l'acqua che risale nei muri!
Per questo negli edifici nuovi vi è sempre anche una vera barriera, tipo guaina tagliamuro - che manca negli edifici storici e non viene quasi mai fatta!
Il ri-creare la camera d'aria formando un nuovo solaio su "granchi" o "igloo" in plastica è da considerarsi errata in quanto:
a) massacra i vecchi muri per inserire cordoli di cemento armato,
b) spreca altezza di soffitto o costrigge a costosi scavi,
c) non risolve la risalita nei muri che, comunque, per vecchi edifici abbisogna di una vera barriera,
d) non è l'unica soluzione: vedi sotto per semplice, economica soluzione.
N.B. Alla errata soluzione della camera d'aria vengono normalmente associati intonaci deumidificanti evaporanti come descritti più avanti: un altro non-senso.
- > > MA ESISTE una soluzione semplice, corretta ed efficace per tenere asciutti i pavimenti di edifici vecchi a muri portanti
Basta eseguire direttamente sul vecchio pavimento, o sul terreno originale livellato con del magrone, una impermeabilizzazione con un pesante foglio di plastica, oppure con una doppia guaina armata, risvoltate in su ai muri, poi coibentare con 2-8 cm di (sud-nord Italia) polistirene per risparmio energetico, e sopra eseguire un massetto, eventualmente armato con leggera rete, che potrà contenere gli impianti. Poi, sopra, il nuovo pavimento.
Una barriera alla risalita sarà comunque necessaria
6 - GLI SCANNAFOSSI AERANTI
Il cosiddetto "scannafosso" è una canaletta coperta con un grigliato concepita per esporre una fascia nuda della base di un muro e sfruttarla per far evaporare in modo preventivo la risalita.
Eseguita correttamente è un impianto complicato: è aperta all'aria ed è esposta alla pioggia, perciò, il fondo deve essere impermeabilizzato, deve avere una pendenza e una canalizzazione di scolo, ecc. Ad ogni modo, essendo alta circa 40-50cm, può far evaporare poca risalita, cosa che però certamente fa.
La contropartita è che l'evaporazione causerà la formazione di cristalli di sali che mangeranno il muro! Ciò può essere evitato, e la sua efficacia molto aumentata, coprendo la fascia esposta con un intonaco macroporoso assorbente "sacrificale", in modo che questo si degradi cioè, al posto del muro. Naturalmente, questo intonaco sarà da sostituire periodicamente. (Ad ogni modo, non viene quasi mai messo, sia per ignoranza del fenomeno che per l'indubbio costo di manutenzione).
Anche se la sua efficacia è scarsa ed impossibile da prevedere, viene spesso prescritta dalle Autorità per edifi ci storici in quanto ha il solo pregio di non essere invasiva del muro.
7 - GLI INTONACI EVAPORANTI "deumidificanti"
Questi sono intonaci "deumidificanti" che vengono qui elencati solo in quanto vengono molto spesso proposti per asciugare l'aria e i muri anche all'interno di un locale in presenza di risalita. Ossia, spacciare di risolvere tutto in un colpo solo.
E' evidente che, quando impiegati all'interno di locali, questi intonaci trasferiranno semplicemente l'umidità del suolo all'ambiente interno, aumentandola notevolmente e obbligando ad una aerazione continua, anche d'inverno.
(Ma se aerazione ci deve essere, a che serve il costoso intonaco deumidificante?)
Nonostante ciò, vengono facilmente proposti anche per seminterrati umidi !!
Possono mantenere un muro asciutto e impedire alla umidità di risalire entro di esso solo mediante una tale esasperazione della quantità d'acqua evaporata dalla parete da superare in volume quello di quella in risalita - naturalmente sali compresi!
Perciò, inizialmente il muro si asciugherà MA, il risucchio forzato provocherà esso stesso un aumento della risalita e di molti cristalli di sali, che verranno nascosti nell'intonaco.
L'intonaco durerà finché farà indigestione e, quando saturo di cristalli, smetterà di funzionare, per poi crollare (durerà mediamente max 2 anni senza barriera).
Paradossalmente! come le cartucce, più funzionerà, prima si intaserà.
Sarà di fatto un intonaco "di sacrificio" da sostituire periodicamente.
Altre proposte per "eliminare tutta l'umidità"
1- Un produttore afferma di sfruttare "l'annullamento delle correnti vaganti" che, secondo lui, sarebbero la causa della risalita capillare.
2- Un'altro produttore afferma che basta la sua semplice CALAMITA in scatola per interrompere la risalita
3- un altro incolla una serie di bottoni sui muri perimetrali che "addestrano" l'acqua intelligente a non risalire.
4-Un altro addestra l'acqua stessa a non risalire
Queste Teorie e la loro soluzione sono, per ora, fantascienza
-> Se hai un quesito o un dubbio telefona senza impegno a Edgardo Pinto Guerra 348 7057 354