da anni
Risanare muri umidi e rovinati?
Edgardo Pinto Guerra, l'esperto
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Introduzione. Le stalle nascono quali strumenti necessari alla civiltà dai primordi agricoli dell'insediamento stabile dell'umanità alla fine del Neolitico 20.000 anni fa.
I vantaggi di addomesticare animali selvatici invece che ucciderli per mangiarli erano enormi.
Basta pensare alla forza motrice fornita dal cavallo dalla preistoria fino a fine 1800 quando fu inventato il vapore, al altte delle muchhe e pecore, al formaggio com cibo da conservare, al cuoio disponibile per indumenti e attrezzi, ecc. ecc.
Nel nostro paese, con la sua ininterrotta storia di almeno 2700 anni, non mancano. Ce ne sono di tutti i tipi: da quelle stabili in muratura parte delle case in campagna per cavalli da tiro, a quelle nei cortili di palazzi nobiliari in città per i calesse del Conte a quelle in aperta campagna come riparo al pascolo lontano.
Essendo sempre stata necessaria una manutenzione, venivano spesso rintonacate. La ragione è semplice: si degradavano regolarmente ed inevitabilmente perché pavimenti, muri ed intonaci sono sempre intrisi dai sali nitrati prodotti dai nitro-batteri che trasformano per mestiere l'urea presente nell'urina e negli escrementi in sali nitrati producendo il "concio" che è, non a caso, il primo antico ottimo fertilizzante in quanto "azotato" come si direbbe oggi.
Altro elemento normale in una vecchia stalla è la risalita di acqua dal terreno nel pavimento e nei muri. Le stalle sono sempre al piano terra e per 2500 anni sia i pavimenti che i muri portanti degli edifici sono stati posati direttamente sul terreno e cosi sono stati soggetti a risalita nei muri oltre che dal pavimento. La risalita ha portato i sali nitrati nel muro e quindi nell'intonaco da dove ha evaporato. L’evaporazione ha generato cristalli nella superficie che l’hanno rovinata.
E’ facile identificare i sali nitrati, basta usare il laboratorio chimico di cui ci ha dotato il Padreterno. Si mette una minima quantità dei cristalli bianchi dei sali visibili sulla punta della lingua con la punta di un dito bagnata, e si sente del vero gelo! (e . . . amaro=solfati, salato=cloruri)
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Analisi di laboratorio dimostrano regolarmente che il contenuto in percentuale di peso di soli sali nitrati nell'intonaco di una vecchia, ma anche relativamente recente, stalla del '900, supera normalmente lo 1,30%, ma lo scrivente ha anche riscontrato valori dal 4,0% fino al 7,0% in una stalla uso in uso da 300 anni!
Sono cifre enormi rispetto al valore non a rischio di degrado per un materiale - che è dello 0,05% secondo cifre di esistenti Standard internazionali. Simili cifre si trovano nel Capitolato Speciale per il Restauro Architettonico. Ediz DEI 2010
Risanamenti. Anche oggi avviene che i vecchi poderi e le vecchie fattorie agricole (nonché i palazzi in città che avevano tutti le stalle affaccianti il cortile), con relativa stalla vengono rinnovati. Ciò per essere adibiti a moderna fattoria a oppure per essere trasformati in case di campagna. Nel primo caso, se non viene costruita una nuova stalla, la vecchia viene ammodernata secondo gli standard correnti, altrimenti, le stalle vengono trasformate in locali abitabili, molto spesso in sale da pranzo.
Per risanare il vecchio acciottolato (detto "vespaio") del vecchio pavimento basta il semplice ed efficace schema del disegno sotto (evitando i ridicoli scavi per creare una "camera d'aria" con igloo).
Intonaci. Immancabilmente gli ambienti vanno ri-intonacati in quanto gli intonaci sono infetti e in degrado, anche se in cemento. Non è da sorprendersi. E' una frequentissima "normale" situazione che si ripete dappertutto.
Una stalla può essere secolare ma negli anni 1970-80 quasi tutte sono state ri-intonacate con la "moderna", "nuova", buona, forte, malta cementizia in sostituzione della malta di vecchia calce oramai deteriorata.
Ora, un intonaco di malta cementizia è praticamente impermeabile all'acqua liquida, ma è permeabile alla evaporazione dell'acqua nel muro. Questo è drammatico perché l’evaporazione della risalita dal muro contaminata dai nitrati genera cristalli di questi sali all’interfaccia muro/intonaco! e l’intonaco cementizio, pur essendo duro e abbastanza impermeabile, presto o tardi viene staccato dal muro dai cristalli (suona “fesso”) e, anche se alle volte sembra non soffrirne troppo e apparendo solo umido, in realtà è condannato e dovrà essere rimosso.Figura 1. – Disegno comportamento intonaco di cemento
Re-intonacare. Quando un intonaco marcio viene tolto da un muro, vero che molti cristalli dei sali che l’hanno fatto marcire saranno rimossi con l’intonaco, ma ne rimarranno ancora molti nella superficie del muro stonacato, e l’acqua della malta del nuovo intonaco li scioglierà e li mobiliterà nell’impasto. La presa e l’asciugatura del nuovo intonaco (specialmente di calce) avverrà per evaporazione dalla sua superficie, e quindi questi sali torneranno in superficie, sia come efflorescenze (il cosiddetto “salnitro”) che dentro di essa.
Garanzia della durata. Per garantirsi da questo inconveniente sarà perciò opportuno prima di re-intonacare estrarre e rimuovere dal muro i vecchi sali residui dopo stonacato e non pensarci più. Ciò oggi si può fare con un bio-estrattore di sali unico denominato commercialmente Cocoon Westox mangiasali bio. Dopo di che il nuovo intonaco potrà far presa senza i vecchi sali e sarà bello, visibilmente asciutto, e durerà a lungo.
Con barriera alla risalita, il risanamento sarà definitivo in quanto non ci sarà più apporto di sali dal terreno, mentre senza barriera dovrebbe durare moltissimi anni prima di tornare a degradarsi.
Le scelte. Sostituire non è sempre indispensabile. Se il vecchio intonaco cementizio è ancora ben attaccato, e se si accetta la minore vivibilità che da, si può evitare il 75% del cantiere e tutto ciò che comporta di tempo, costo, e disagio. Cioè, si possono anche estrarre come sopra con Cocoon mangiasali bio i vecchi sali direttamente dal vecchio intonaco che potrà essere salvato e mantenuto, con o senza nuova barriera alla risalita. Se senza, la risalita proseguirà come prima, ma operando come descritto sopra, il risanamento dovrebbe lo stesso durare molti anni. Cocoon estrae fino a 3-4 cm di profondità.
Da notare che un intonaco cementizio è molto compatto e poco permeabile per cui l'azione di estrazione di cocoon non sarà così rapida ed efficace quanto lo sarebbe su una malta di calce. Occorrerà dare alla pasta il massimo tempo d’azione rallentando il suo ritmo di asciugatura, magari coprendolo con uno strato di nailon inchiodato solo sopra. Il problema risiede nel tempo che ci mette la soluzione salina a migrare dentro la malta prima di arrivare a cocoon.
Certo, risanare il muro prima di rintonacare sarà molto più efficace, ma la scelta è del proprietario.
Pittura. Poi l’intonaco cementizio potrà essere dipinto con una mano di calce, NON con pitture acriliche, silicatiche, “lavabili” impermeabili, idro-repellenti, o simili. Sarebbe cadere dalla padella nella brace: sbollerebbero subito e non si potrebbe più intervenire.
Fig. 2 - Estrazione e rimozione dei vecchi sali nitrati rimasti nel muro stonacato di ex-stalla con l'unico bio-estrattore di sali esistente commercialmente denominato Cocoon Westox bio.
Vedi Bio-estrattore Cocoon Westox bio
Testi e foto sono Copyright Edgardo Pinto Guerra, Sarteano. 348 7057 354 26 Aprile 2019. Tutto o parte dell'articolo è liberamente riproducibile citando la fonte.
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